Il 2 giugno la nostra Repubblica compie 74 anni. Era il 1946 quando gli italiani vennero chiamati alle urne per scegliere la forma di stato tra Monarchia e Repubblica, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Una lunga storia che quest’anno verrà celebrata in modo unico. Ci saranno solo le Frecce tricolori nel cielo di Roma, stop alla parata lungo i Fori Imperiali delle forze armate. Sarà un 2 giugno sobrio. Questo è l’orientamento del Ministero della Difesa, una Festa della Repubblica atipica ma pur sempre suggestiva.
Per comprendere il significato del 2 giugno e della Festa della Repubblica, è importante ripercorrerne la storia. Fino al 1946 l'Italia era una monarchia costituzionale, regolata dallo Statuto Albertino. Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale indetto a suffragio universale e tutti gli italiani, comprese le donne che votavano per la prima volta, furono chiamati alle urne per scegliere una forma di governo: Monarchia o Repubblica. Con 12.718.641 voti contro 10.718.502 gli elettori scelsero la Repubblica e la famiglia Savoia fu costretta all’esilio.
La percentuale di voti favorevoli alla Repubblica fu del 54,3%, mentre quella dei voti favorevoli alla Monarchia del 45,7%. Ma l'Italia risultò divisa in due: al nord aveva vinto la Repubblica con il 66,2% dei voti, mentre al sud le preferenze erano andate alla Monarchia con il 63,8% dei voti.
Il 2 giugno gli elettori scelsero anche i componenti dell'Assemblea Costituente, a cui venne dato il compito di redigere la nuova Costituzione. Il compito dell’Assemblea Costituente fu portato a termine nel dicembre del 1947. La Costituzione entrò in vigore il 1° gennaio del 1948.